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Nutrigenetica, Nutrigenomica e dieta personalizzata, cosa sono?


Nutrigenetica - Dott. Daniele Fortunato, nutrizionista

Spesso su internet ci imbattiamo in articoli che trattano la nutrizione in maniera più o meno attendibile, si parla di diete di tutti i tipi, dalla dieta del gruppo sanguigno alla dieta del minestrone per passare dalla dieta paleolitica, a finire alla dieta del supermetabolismo.

Ma se a volte è facile capire che siamo di fronte a delle "bufale" o comunque a delle trovate pubblicitarie per vendere prodotti o test di vario genere, spesso invece ci si trova a leggere articoli che all'apparenza sembrerebbero ineccepibili dal punto di vista scientifico.

Questo è il caso della Nutrigenetica e Nutrigenomica, dove spesso materie estremamente complesse ed ancora in fase di svilluppo vengono trattate in maniera estremamente banale ed errata. Allora credo sia il caso di fare un po' di chiarezza.

La Nutrigenetica è una branca della nutrizione che considera il rapporto che c'è tra gli alimenti e le variabili genetiche individuali: un concetto che sembrerebbe immediato e semplice da capire, ma che in realtà è ben più complesso e soprattuto ancora in fase di sperimentazione, su cui ci sono numerosi dibattiti aperti e poche certezze. In sintesi lo scopo della Nutrigenetica è prima di tutto quello di individuare le caratteristiche genetiche di un individuo: per comprendere ciò bisogna sapere cosa sia un gene.

Un gene è una sequenza di DNA che ha delle caratteristiche ben precise (un promotore, sequenze codificanti definite esoni, sequenze non codificanti definite introni, cappuccio di Guanosina ecc...). questa sequenza di DNA fa da stampo per la sintesi di una proteina che ha un ruolo all'interno della cellula. Ad esempio il gene HMGCR codifica per l'HMG CoA Reduttasi, un enzima che regola l'espressione della sintesi di colesterolo, influenzando assieme a dieta e stile di vita la quantità di colesterolo nel sangue.

Lo scopo finale della Nutrigenetica poi è quello di individuare un profilo alimentare che vada a correggere eventuali difetti nei geni del metabolismo. Purtroppo non siamo ancora in grado di modificare con una dieta un difetto genetico, infatti i test del DNA proposti ad oggi non vanno a valutare direttamente i geni del metabolismo, ma analizzano i polimorfismi associati ad essi.

Cosa diavolo sono i polimorfismi????

sono delle piccole sequenze di basi che all'interno di un gene presentano delle differenze da un individuo all'altro, alcuni di questi sono stati statisticamente associati a malfunzionamenti degli enzimi codificati, per cui analizzando un polimorfismo è possibile avere una stima del rischio di avere un malfunzionamento enzimatico. Ad esempio i polimorfismi DQ2 e DQ8 vengono analizzati per avere una stima del rischio di contrarre la celiachia. Parliamo però soltanto di indice di rischio, che ben diverso è da una diagnosi di celiachia che invece viene fatta analizzando direttamente gli anticorpi anti transglutaminasi, anti endomisio ed anti gliadina e poi analizzando la biopsia tissutale dei villi intestinali.

La Nutrigenomica invece si propone di analizzare l'intero patrimonio genetico dell'individuo ed individuare eventuali difetti enzimatici, ricavando così un profilo alimentare idoneo alla persona in questione. Facile intuire che si tratta ancora di una metodica in via di sperimentazione, su cui non vi sono attualmente certezze. Speriamo in una rapida progressione della ricerca in modo da avere un giorno davvero la possibilità di sfruttare tutte queste informazioni a vantaggio di una personalizzazione terapeutica precisa e sicura.

Ciò che invece sfocia nel ridicolo è il cosiddetto test del DNA per le intolleranze alimentari!!! su questo test non mi posso neanche soffermare a spiegarne il razionale perchè semplicemente non esiste alcun razionale. Addirittura striscia la notizia ha realizzato un servizio contattando una famosissima azienda che opera nel campo dei test per le intolleranze alimentari, ed ha inviato un campione di DNA.... si, ma di un TAPIRO! il risultato del test è stato che il tapiro (che è un animale erbivoro) a detta loro risultava intollerante a molti ortaggi e non aveva nessun problema a mangiare struzzo e renna. Ovviamente non si sono nemmeno accorti che non era DNA umano perchè il campione non viene nemmeno analizzato. qui il link del servizio:

http://www.video.mediaset.it/video/striscialanotizia/servizio/456940/test-del-dna-per-le-intolleranze-alimentari.html

Ricapitolando:

I test sulla nutrigenetica sono test che individuano un rischio di malfunzionamento enzimatico/metabolico, non fanno diagnosi, e soprattutto da questi non è possibile stilare una dieta personalizzata (per personalizzare una dieta ci vuole necessariamente il nutrizionista che valuti tutti gli altri fattori in gioco, stile di vita, metabolismo basale, analisi ematochimiche, sport, lavoro, età sesso BMI, Biomorfotipo, patologie, abitudini alimentari, familiarità per patologie ereditarie, gravidanza, allattamento, menopausa ecc...)

I test sulla nutrigenomica hanno la stessa limitazione, e sono ancora in via di sperimentazione.

I test sul DNA per le intolleranze alimentari rientrano in quei test sulle intolleranze che di scientifico hanno soltanto la ricevuta fiscale che dovrete pagare.

Ricordo inoltre che attualmente gli unici Test sulle intolleranze alimentari validati scientificamente sono: Breath test per lattosio, anticorpi anti TTG, gliadina ed endomisio per glutine, patch test per nichel, IgE specifiche per alimenti (questi ultimi riguardano le allergie alimentari). Tutti test eseguibili in ospedale presso il reparto di Allergologia o Patologia.

Quando qualcuno vi propone un qualsiasi test, dieta e integrazione è un vostro diritto ed anche un dovere chiedere che laurea ha e a quale ordine professionale appartiene. andate su internet a verificare se è iscritto all'ordine dei biologi, o all'ordine dei medici.

Se non risulta iscritto ad alcun ordine nazionale chiedete prima al vostro medico o al vostro nutrizionista, in modo da evitare danni alla vostra salute.


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