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  • Dott. Fortunato

Diabete di tipo 2 e Dimagrimento (-41,4kg), Case Report


Il diabete di tipo 2, quello che insorge in età adulta, è una patologia multifattoriale che dipende da vari fattori tra cui la predisposizione genetica e lo stile di vita. E' una malattia subdola, perché inizialmente dà pochi segni clinici e la sintomatologia nelle fasi iniziali è di lieve entità. Purtroppo però se trascurata questa patologia porta a delle conseguenze gravi ed irreversibili, come insufficienza renale, cecità, obesità e malattie cardiovascolari, neuropatia, lesioni gangrenose con relativa amputazione di arti.

La condizione di diabete è in genere secondaria ad una insulino-resistenza che si instaura spesso molti anni prima della manifestazione della malattia e che viene quasi sempre ignorata, o peggio trascurata. Ci si può accorgere di una insulino resistenza da alcuni segni: acanthosis nigricans, ovaio policistico, obesità androgena. Nell'insulinoresistenza l'insulina viene prodotta normalmente dal pancreas, ma essa non viene adeguatamente utilizzata dalle cellule epatiche, muscolari e adipose, per cui rimane a lungo in circolo dove esplica la sua azione anabolizzante. Se questa condizione permane nel tempo porta inevitabilmente al diabete.

La diagnosi di diabete è piuttosto semplice: il medico curante o il diabetologo ha a disposizione numerosi esami che portano a tale diagnosi. Il più comune oltre a quello della glicemia basale è l'Emoglobina Glicata. In un individuo sano essa deve rimanere al di sotto del 6,5%, ciò significa che durante la giornata la glicemia media si attesta sotto ai 140mg/dl.

Una volta diagnosticato il diabete mellito di tipo 2 le terapie devono essere molteplici. Ricorrere soltanto alla terapia farmacologica è poco efficace, così come lo è aumentare soltanto l'attività fisica o mangiare meno carboidrati. Per avere davvero successo nella lotta definitiva al diabete bisogna integrare queste terapie: farmaci ipoglicemizzanti, dieta specifica, attività fisica regolare. Solo così facendo si può eliminare il rischio di quegli effetti devastanti che il diabete porta con sè.

Report:

Di seguito illustreremo uno dei tanti casi di diabete di tipo 2 trattato secondo quanto detto finora.

La prima visita:

esame  plicometrico iniziale, si denota principale accumulo adiposo nella fascia addominale e sottoscapolare, distribuzione tipica del diabete di tipo 2.

Il paziente è arrivato nel nostro studio a Settembre con un evidente stato di sovrappeso ed un marcato biotipo androide;

I parametri nutrizionali iniziali erano i seguenti:

Peso 128,7kg

%FM (massa grassa) del 36%

plica sottoscapolare: 42mm

circonferenza vita: 130mm

tessuto adiposo addominale profondo 39mm (che rilevo con stratigrafia ecografica)

Hb-Glicata: 12%

Glicosuria

Glicemia basale 199mg/dl

ipertensione in trattamento con antiipertensivo e diuretico.

ecografia stratigrafica dell'addome, si evidenziano i 2 strati di tessuto adiposo SAT e DAT fino ad una profondità di 39mm nella regione periombelicale

(stratigrafia addome, seguendo il retto addominale destro. notare le profondità del tessuto adiposo e l'esiguo spessore del retto addominale)

analisi eseguite prima della terapia integrata, interessante l'emoglobina glicata e la presenza di glucosio nelle urine, sinonimo di diabete trascurato ed in fase avanzata.

(analisi ematochimiche eseguite prima della terapia integrata, notare l'emoglobina glicata 12% e la presenza di glucosio nelle urine)

Terapie:

Metformina 1000mg/die - Diabetologo

Dieta personalizzata (ipocalorica normoproteica bilanciata a basso IG e CG) - Dott. Fortunato

Attività fisica leggera ma frequente

Le terapie sono state seguite senza alcuna difficoltà, la dieta ha iniziato a far effetto sin dalla prima settimana. Su questo aspetto è bene precisare una cosa: il diabetico è un paziente difficile, non dimagrisce facilmente, l'iperinsulinemia tende a contrastare la perdita di peso e durante una dieta possono esserci degli inconvenienti dovuti alla variazione dell'apporto calorico e glucidico. E' fondamentale dunque che il paziente sia collaborativo, e soprattutto che la dieta sia elaborata in maniera scrupolosa sulla base di tutte le caratteristiche fisiche e cliniche del paziente. Una dieta per diabete non si può improvvisare e non si può pensare di risolvere un problema del genere con un prestampato o peggio con una dieta scritta o suggerita da personale incompetente (come purtroppo spesso accade in questo settore)

Il paziente è stato visitato ogni 2 settimane circa per 8 mesi, il peso ed i parametri antropometrici sono diminuiti progressivamente in maniera costante e lineare.

Peso perso in 8 mesi: 41,4 kg.

massa grassa tot (kg): da 43,3 a 18,1kg

circonferenza vita: - 31cm

circonferenza addome: - 40cm

circonferenza fianchi: -20cm

plica addominale: da 40 a 8mm

plica sottoscapolare: da 42 a 17mm

Dopo 3 mesi ha ripetuto le analisi ematochimiche e la visita diabetologica: Metformina dimezzata a 500mg/die, Emoglobina Glicata 4,7%!!! Ogni valore è rientrato nella norma.

Dopo 6 mesi il diabetologo ha deciso di abolire la terapia con Metformina e con tutti gli altri farmaci per proseguire con la sola dieta.

Questa la mail che mi ha spinto a scrivere questo articolo...

... e queste le nuove analisi.

Spero con questo post di far capire alle persone che si scontrano con questa brutta patologia che non è affatto difficile vincerla. Serve soltanto un po' di determinazione, un buon nutrizionista, un buon diabetologo.

Chiedete sempre i titoli di studio dei professionisti a cui affidate la vostra vita, e verificate la loro iscrizione all'ordine dei medici o dei biologi. Affidarsi al primo che capita costa caro e con la salute non si scherza.

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